Forse non conosciamo il termine “invarianza idraulica”, né probabilmente abbiamo mai sentito parlare di “invarianza idrologica”, ma il regolare svolgimento della nostra vita e delle attività che la scandiscono dipende molto da questi due fattori, cari agli ingegneri.
Lo spieghiamo con un esempio. Quando piove le acque meteoriche raggiungono il terreno e vengono assorbite parzialmente, mentre una parte ruscella via per essere poi intercettata dalla rete fognaria delle nostre città o finire nei fiumi.
Se tutto funziona come dovrebbe c’è un sostanziale bilancio (invarianza) nei flussi di acqua e il terreno riesce a gestire la pioggia al meglio. La crescente cementificazione del nostro mondo e la riduzione della superficie agricola impedisce però alla pioggia di essere adeguatamente assorbita dal terreno, causando un super lavoro alle fogne o ai corsi d’acqua, con conseguenti esondazioni ed allagamenti.
Un problema serio, visto anche l’anomalo andamento delle precipitazioni, con ormai frequenti bombe d’acqua, fenomeni capaci di scaricare a terra in pochi minuti migliaia di metri cubi di pioggia, creando i disastri ambientali che riempiono le cronache dei giornali.
Le soluzioni? Se ne parlerà a Cremona il 24 ottobre durante Watec Italy il salone dedicato alla gestione delle risorse idriche. Un momento di confronto per trovare le tecniche più sostenibili con cui mitigare questi fenomeni e soprattutto dar vita ad una politica territoriale in grado di conciliare le esigenze del mondo agricolo, con quelle delle aree urbane e sub urbane. Per il programma completo dei seminari l’indirizzo è www.watecitaly.com/conference-program
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