“L’utilizzo dell’acqua negli allevamenti avicoli ha conosciuto negli ultimi anni un notevole miglioramento”. Lo afferma Luigi Montella, medico veterinario dirigente Asl. “Una delle principali modifiche adottate e finalizzate a un uso idrico più razionale – ricorda Montella – è rappresentata dai nuovi abbeveratoi a goccia che stanno via via sostituendo quelli a campana. Si tratta di una tecnologia che riduce i consumi, migliora la lettiera, favorisce una diminuzione delle malattie orofecali e garantisce condizioni di miglior benessere e maggiore resa produttiva. Parallelamente anche i nuovi sistemi di raffrescamento estivi stanno contribuendo a un consumo idrico più efficiente, soprattutto se consideriamo che gli avicoli, per ogni grado che supera i 20°C, bevono fino al triplo del normale che tradotto in percentuale significa un incremento nell’ordine del 5-6% rispetto alla stagione più fredda”.
Oltre a ciò un altro aspetto riguarda la qualità dell’acqua, visto che in caso di acque con durezza molto sopra i 20°F, si corre il rischio di mettere a rischio l’assorbimento dei microelementi presenti nella razione e di causare pericolose carenze nutrizionali. Un pH basso invece può potenzialmente avere effetti negativi nel metabolismo del calcio e demineralizzazione delle ossa. Un motivo in più per controllare periodicamente la qualità dell’acqua di bevanda del proprio impianto di distribuzione, a prescindere dagli standard di legge osservati dal gestore a cui si è allacciati.
Perché l’acqua va conosciuta e trattata adeguatamente in funzione degli impieghi a cui è destinata. Tema di cui si parlerà a Watec Italy 2018, il Salone dedicato all’acqua che si terrà a Cremona dal 24 al 27 ottobre.