Si è chiusa a Cremona l’edizione 2018 di Watec Italy, l’appuntamento per i professionisti dell’acqua. Quattro giorni di mostre, conferenze e incontri per parlare di governance e tecnologia hi-tech applicata alla gestione della risorsa idrica
Il segreto di Watec Italy? Riuscire a portare nello stesso luogo tutti coloro che si occupano di acqua: politici, amministratori, tecnici, ricercatori e operatori.
Un appuntamento che per quattro giorni ha trasformato Cremona nella capitale dell’acqua europea, per parlare di governance e tecnologia, due aspetti diversi, un solo obiettivo: ottimizzare l’impiego della risorsa idrica, ridurre gli sprechi e trovare le strategie per rendere sempre disponibile in tutto il mondo questo indispensabile elemento, necessario allo sviluppo del Pianeta.
Al centro del salone una conferenza che ha visto la partecipazione dei principali gestori europei dell’acqua pubblica, nonché di alcuni fra più quotati esperti a livello internazionale impegnati nello sviluppo di tecnologie per ottimizzare l’impiego e il trattamento dell’acqua a livello agricolo, industriale e civile.
Una collaborazione di successo che ha visto insieme l’israeliana Keenes Exhibitions e CremonaFiere, partner di Watec Italy 2018, un evento che ha dato grande spazio alle tematiche legate all’agricoltura sostenibile.
Non c’è tempo da perdere
“Entro il 2050 l’aumento della domanda di acqua nel mondo raggiungerà il 55%, mentre già nel 2025 i due terzi della popolazione vivranno in aree dove la risorsa idrica rappresenterà un problema”. Nel suo intervento alla conferenza, l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha più volte richiamato l’importanza di andare verso un’economia circolare, che abbia il suo fulcro nell’agricoltura sostenibile. Un traguardo “che necessita però di adeguate politiche di investimento – ha sottolineato Clini – come peraltro ha inteso fare la Politica agricola comune con le misure di “greening”, strumento interessante perché finalizzato alla gestione virtuosa dei suoli e alla riduzione dei consumi idrici”.
È una sfida globale, che si deve basare su tecnologie altrettanto efficienti e rispettose dell’acqua, come la fertirrigazione, tecnica inventata in Israele circa 60 anni fa, rendendo coltivabili aree desertiche o con minime risorse idriche disponibili. “Abbiamo creato un sistema che punta all’irrigazione della pianta e non del terreno – ha affermato Naty Barak, chief sustainability officer di Netafim – un metodo che risponde al contenimento dei consumi senza pregiudicare la produttività delle colture. La diminuzione della risorsa idrica è un fatto acclarato. Nel mondo, in agricoltura solo il 20% del terreno viene oggi irrigato, e all’interno di questa percentuale il 70% viene irrigato per scorrimento, mentre solo il 30% beneficia del sistema a goccia”.
Margini per migliorare? Infiniti. Purchè la lotta agli sprechi diventi un obiettivo comune ad ogni livello, perché un consumo razionale ed efficiente dell’acqua non può esistere senza la riduzione delle perdite.
Investire in tecnologia
A Watec Italy realtà come la multiutility A2A, che su questo fronte stanno portando avanti progetti innovativi, hanno presentato sistemi hi-tech per individuare le perdite della rete distributiva, perché oggi è possibile ridurre gli sprechi o riutilizzare a livello agricolo le acque reflue, come accade a Nosedo, in provincia di Milano. “Dal nostro impianto – ha sottolineato a Cremona Francesca Pizza – ogni giorno, escono 400.000 m3 di acqua purificata e depurata che possono essere utilizzate nel settore agricolo, in un’ottica di totale sostenibilità”.
Il rischio? Non avere più acqua a disposizione ed essere costretti a desalinizzare quella marina, come accade in Israele, che ha maturato una notevole esperienza in questo settore, come ricordato a Watec Italy da Ezra Shai, direttore Water quality unit sources della Israel National Water Company.
Uno scenario per fortuna lontano dalla realtà europea, ma l’attenzione all’efficienza della distribuzione resta comunque massima, come ha sottolineato durante la conferenza Claudio Bodini, presidente di Padania Acque, il Gestore unico del servizio idrico integrato della Provincia di Cremona, realtà che serve 116 Comuni con oltre 150 clienti. “Accesso all’acqua, trasparenza dei dati e delle informazioni ai cittadini sono per noi i cardini della nostra attività – ha dichiarato Bodini – e fanno della nostra azienda un’eccellenza del territorio soprattutto per la fiducia che i cittadini continuano a manifestarci”.
La nuova direttiva sull’acqua potabile
La centralità di Watec Italy è stata anche sottolineata dalla partecipazione alla conferenza di Aqua Publica Europea (Ape), l’associazione che riunisce una sessantina di gestori pubblici del servizio idrico e raggiunge quotidianamente le case di 70 milioni di cittadini.
Al centro del dibattito, come evidenziato da Célia Blauel, presidente di Ape nonché vicesindaco di Parigi, la nuova direttiva acqua potabile: “Il dibattito in corso a Bruxelles – ha dichiarato – rappresenta un momento molto importante che ci vede impegnati per trovare un equilibrio tra tutti gli obiettivi in gioco. Un percorso non facile, ma necessario dal momento che la Direttiva rappresenta la base per la gestione e la salvaguardia della risorsa idrica nei prossimi anni”.
La posta in gioco è enorme. Veronica Manfredi, a capo della Direzione generale per l’ambiente presso la Commissione europea a Bruxelles sintetizza in poche cifre la sfida: secondo l’Ocse entro il 2100 la terra rischia di registrare un aumento della temperatura di 1,5 gradi e un innalzamento del livello del mare di 10 cm. A questo va aggiunto che entro il 2050 la domanda di acqua, sempre a livello globale, aumenterà del 55%. “È un positivo segnale che indica lo sviluppo globale – ha affermato a Watec Italy Veronica Manfredi – ma allo stesso tempo occorre rendersi conto che per soddisfare questa richiesta occorrono più risorse, alzando sempre più gli standard qualitativi in un’ottica di sostenibilità e accessibilità”.
Stiamo vivendo un momento delicato, ma Alessandro Russo, vicepresidente di Ape, si rallegra perché “finalmente il mondo politico è tornato a parlare di acqua e Aqua Publica Europea è pronta a raccogliere questa sfida, che pone al centro la necessità di aumentare gli investimenti, spiegando ai cittadini in maniera chiara i costi da sostenere, affrontando il tema dell’acqua come salvaguardia del territorio”.
Il futuro non aspetta
Senza dimenticare l’importanza di formare i giovani a rispettare un bene sempre più raro e insostituibile, come ha ricordato Amnon Shefi, dell’Hi-Teach and Rotary Hands Across Water Education Program. Si tratta di un interessante progetto adottato da 70 scuole israeliane e finalizzato a favorire la conoscenza da parte degli studenti della necessità di un uso consapevole e responsabile dell’acqua.
Un progetto che gli ideatori vogliono esportare all’estero perché, come ha sottolineato Shefi, “se l’acqua è un diritto e soprattutto un bene comune, è necessario che le giovani generazioni si sentano da subito responsabili della sua corretta gestione”.
Un messaggio chiaro su cui confrontarsi ancora durante la prossima edizione di Watec Italy.
Restate sintonizzati.