Il recente ricorso della Commissione Ue affrontato nel corso della presentazione di Watec Italy 2017, dal 21 al 23 giugno a Palermo
Sarebbero 51 gli agglomerati siciliani con oltre 15.000 abitanti equivalenti le cui acque reflue, secondo la Commissione europea, non sono adeguatamente collettate e trattate, su un totale di 80 agglomerati in tutto il territorio nazionale per i quali la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia dell’Ue di multare l’Italia per circa 62,7 milioni di euro, più una penale giornaliera di 345.922,40 (v. Staffetta 09/12). Del ricorso di Bruxelles, che chiama in causa le autorità italiane per non essersi pienamente conformate a una sentenza di condanna già emessa dalla Corte europea nel 2012, si è parlato oggi a Palermo, con specifico riferimento al caso siciliano, nel corso della presentazione dell’edizione 2017 di Watec Italy, mostra-convegno internazionale sulla sostenibilità idrica che si svolgerà proprio nel capoluogo siciliano dal 21 al 23 giugno. Secondo quanto riferiscono gli organizzatori in un comunicato, il numero maggiore di agglomerati fuori norma si troverebbe in Provincia di Catania (14), seguita da quelle di Messina (11), Agrigento (7), Palermo (7), Trapani (5), Ragusa (3), Siracusa (3) e Caltanissetta (1). Oltre ai 51 agglomerati siciliani, sotto la lente della Commissione ci sarebbero un agglomerato abruzzese, 13 calabresi, 7 campani, 3 liguri, 3 pugliesi e 2 friulani.
Temi come la gestione delle infrastrutture idriche, il trattamento dei reflui industriali e agricoli, la dissalazione, l’impiego dei fondi europei saranno al centro di Watec Italy 2017, che approderà in Sicilia dopo una prima edizione italiana ospitata quest’anno a Venezia (v. Staffetta 26/09). L’evento è organizzato da Kenes Exhibitions con il patrocinio della Commissione europea e dell’Agenzia nazionale per il commercio estero, in collaborazione con la Regione Siciliana, l’Università di Palermo e di altri network di esperti europei. Il comitato scientifico di Watec Italy 2017 è presieduto da Giuseppe Taverna e coordinato da Corrado Clini, che si occuperanno della definizione dei temi per l’Italia e l’Europa. Presenti oggi alla presentazione, l’assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, Vania Contrafatto, il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari e Prema Zilberman, general manager di Kenes Exhibitions.
La Sicilia, si legge nel comunicato, è stata scelta come “possibile hub mediterraneo della ricerca scientifica e della gestione dell’acqua” perché “rappresenta una case history unica nel panorama europeo delle infrastrutture idriche”. Il sistema idrico dell’isola è afflitto da gravi criticità: dei 380 litri di acqua pro capite erogati ogni giorno sul territorio regionale solo 200 arrivano a destinazione, mentre gli altri 180 si disperdono lungo la rete, principalmente a causa di infrastrutture precarie. Alla Regione sono stati destinati 1,1 miliardi di euro con la delibera Cipe n. 60/2012 per sanare la situazione fognario-depurativa negli agglomerati con popolazione superiore a 15.000 abitanti equivalenti o a 10.000 abitanti equivalenti se scaricanti in aree sensibili. Nel recente “Patto per il Sud – Regione Sicilia” (v. Staffetta 27/09) sono previsti ulteriori finanziamenti per il settore idrico per complessivi 237 milioni di euro: 143 milioni per fognature e depurazione, 52 milioni per infrastrutture idriche e irrigue, 42 milioni per dighe e acquedotti.
“Questa mostra-convegno – ha affermato l’assessore Contrafatto riferendosi a Watec Italy – sarà un’occasione unica per invitare le migliori aziende del mondo a partecipare alle nostre gare per realizzare le grandi opere che abbiamo in programma”. La Sicilia, ha rilevato Contrafatto, nominata dal governo Renzi commissario per l’emergenza depurazione siciliana, “sconta anni di ritardi e la stessa Commissione Ue ci segnala le mancanze che stiamo cercando di colmare. Come commissario, ho riavviato decine di interventi per la depurazione che contiamo di portare a termine nel più breve tempo possibile. Le priorità – ha aggiunto – sono tante: dotare la nostra Regione di una rete efficiente che faccia arrivare l’acqua nelle case con regolarità, non inquinare le nostre bellissime coste e non disperdere dell’ottima acqua. C’è anche l’esigenza di spendere bene i fondi europei, di rendere autonome le isole minori, di mettere a sistema il servizio attraverso norme chiare e applicabili, facendo ordine in un quadro spesso confuso e contraddittorio e l’approvazione della riforma sul servizio idrico – ha concluso l’assessore – è stata un importante primo passo in questa direzione”.
“L’appuntamento che si terrà a Palermo nel prossimo mese di giugno – ha commentato il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari – costituisce una formidabile opportunità per la nostra comunità accademica, le istituzioni e le aziende di settore della nostra regione e della nostra città, al fine di promuovere lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni innovative e sostenibili. Il tema della sostenibilità idrica è di particolare attualità per l’importanza che sta assumendo a scala planetaria. Le proiezioni indicano che la richiesta di acqua aumenterà del 40% rispetto ai valori attuali entro il 2035. Nel bacino del Mediterraneo il problema sarà più accentuato. Il nostro Ateneo – ha concluso Micari – è fortemente impegnato a fronteggiare queste drammatiche prospettive”.
Secondo Prema Zilberman, direttore generale di Kenes Exhibitions, “Watec Italy 2017 è un’opportunità per le aziende e i policy maker di tutto il mondo di interagire tra loro, in collaborazione con esperti, ricercatori e scienziati che li orienteranno nella definizione di progetti innovativi per migliorare la sostenibilità idrica, la gestione dei reflui urbani e le principali sfide legate al trattamento dei reflui industriali. Inoltre, sarà un’occasione per migliorare l’interazione del settore pubblico a vari livelli, europeo (istituzioni comunitarie), dei governi centrali e delle regioni. Inoltre, si tratta di un’importantissima piattaforma di business dove domanda e offerta soddisferanno le proprie esigenze, attraverso meeting organizzati in loco. Appare necessario – ha affermato Zilberman – migliorare la strategia progettuale di business e comunicazione che coinvolge il settore pubblico e il settore privato: questa operazione favorirebbe infatti una concreta collaborazione con l’Europa che porterebbe alla produzione di una normativa più snella e facile da recepire per i territori. In questo contesto – ha concluso – Watec rappresenta il giusto incubatore in grado di rendere la Sicilia hub Mediterraneo di ricerca e dibattito sui temi legati all’acqua”.
Sources: http://www.staffettaonline.com/staffetta_acqua/articolo.aspx?ID=268677
http://www.staffettaonline.com/staffetta_acqua/articolo.aspx?ID=268677